Archivio Storico
L’Archivio Storico si presenta oggi come una sorta di carta d’identità della città. Il Comune di Bassano, documentato dagli inizi del XIII sec., rappresentò la base d’appoggio per le operazioni militari e finanziarie degli Ezzelini nella Marca trevigiana. Seguì poi, nel Trecento, le sorti di tutte le altre città del Veneto, che videro alternarsi le signorie degli Scaligeri, dei Carraresi e, infine, dei Visconti, fino al passaggio alla Repubblica di Venezia (1404). Tutta questa prima fase della storia cittadina è documentata dai materiali superstiti conservati nell’Archivio Storico. La documentazione, tuttavia, risulta essere stata depauperata durante l’occupazione nel corso della guerra della Lega di Cambrai (1511), durante l’occupazione delle truppe napoleoniche (1797) e in occasione dei traslochi della sede municipale dall’antico Palazzo Pretorio (1812 - con la perdita di gran parte della documentazione di epoca napoleonica). Con l'annessione al Regno d'Italia nel novembre 1866 e l’entrata in vigore della legislazione già vigente nello stato sabaudo, l’Archivio viene ordinato e corredato di specifici inventari per i documenti ritenuti più rilevanti. Dal 1903 in poi, di pari passo con una grande operazione di studio, riordinamento e divulgazione di tutto il patrimonio dell’istituto che da allora viene denominato Musei Biblioteca Archivio, avanzano i lavori di riordino. L'antico Archivio Storico, ivi trasferito dal municipio per il materiale datato fino al 1789, risulta nel 1905 ripristinato in base alla sistemazione ottocentesca, a sua volta sostanzialmente rispettosa dell'ordinamento seicentesco.
L’organizzazione della memoria scritta locale riguarda il Comune di Bassano del Grappa ma anche i comuni soppressi di Angarano (1811) e di Valrovina (1939), istituzioni pubbliche come il Monte di Pietà e il Teatro Sociale, enti religiosi oltre che eminenti famiglie e singole personalità. Un percorso documentario che, a cominciare dai fondi più antichi per arrivare alle più recenti testimonianze della storia bassanese, con gli episodi della Grande Guerra e della Resistenza, si presenta come voce della memoria storica collettiva.